INTRODUZIONE
Francesco Casolari – Anna Savini – Michele Liparesi – Roberta Cacciatore
9 novembre 2023 – 10 gennaio 2024
Per la sua apertura al pubblico BoA Spazio Arte presenta quattro artisti differenti per stile, materiali, composizione e poetica; con i loro lavori questi artisti danno un assaggio, introducono appunto, le infinite possibilità espressive dell’arte contemporanea.
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I don’t care about existing
Viola Morini
A cura di collettivo goo
26 gennaio – 2 marzo 2024
Nella nuova serie di lavori, sviluppati appositamente per la mostra, Morini
osserva la relazione tra processi di rappresentazione, conoscenza ed immaginazione e lo fa attraverso un’installazione immersiva site-specific in cui ci invita ad aprire una riflessione sull’amore e sulla cura, sul desiderio che annienta e che crea, sulla volontà di conoscenza e di possesso.
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EYE
Carolina Negroni – Alice Zanelli
22 marzo 2024 – 5 maggio 2024
Entrambe alla loro prima esperienza in galleria, queste giovani artiste bolognesi concentrano la loro attenzione, una attraverso la fotografia analogica e l’altra attraverso l’atto scultoreo ed il mosaico, sul concetto visibile-invisibile, esplicito-nascosto.
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The Day After I Grew Up
Gloria Franzin – Tullia Mazzotti – Jilan Wu – Roberta Sorbo
A cura di collettivo goo
18 maggio – 21 luglio 2024
Il tema della mostra è quello del ricordo, più nello specifico il ricordo d’infanzia, tra le esperienze umane più universali e potenti. Nei lavori di Gloria Franzin, Roberta Sorbo, Tullia Mazzotti e Jilan Wu la memoria riporta alla luce oggetti, luoghi, forme o gesti, che si intravedono e si intuiscono nella loro stratificazione ed incertezza. Nell’emergere nel presente, queste evocazioni del passato hanno allo stesso tempo un carattere unico e universale e ci trasportano in una dimensione lontana e vicinissima.
MA | TÈ | RI | CO
Alessia Cincotto – Lisa Martignoni – Fango – Francesco Damiani – Floriane Vanderghinste
24 settembre – 26 ottobre 2024
Gli artisti in mostra, ognuno a proprio modo, fanno della materia il supporto e allo stesso tempo il contenuto delle loro opere, accumunati dall’intenzione di fare del gesto e della tridimensionalità una esperienza diretta del visitatore, che fruisce dell’opera sia a livello concettuale che fisico.
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