ALTROVE

Inaugurazione: venerdì 28 marzo 2025 ore 18-21
Periodo mostra: 29 marzo – 26 aprile 2025

Mostra personale di Manuela Vallicelli presso la galleria BoA Spazio Arte a Bologna.

A cura di Margherita Maccaferri con testo critico di Sabina Ghinassi.

Le opere di Manuela ci trasportano lontano, in un universo fatto di colori vibranti, schegge di luce, volumi concavi e convessi che sembrano pronti a modificarsi davanti ai nostri occhi. Un mondo di elementi che si muovono vorticosi, come in un abbraccio tra fuoco acqua vento e terra.

La biografia di Vallicelli ci racconta di una infanzia vissuta in Nigeria: i colori, i suoni e i profumi dell’Africa ritornano nella sua pittura nei colori terrosi, nei cieli infuocati, nei guizzi di chiaroscuro; un mondo che l’artista si porta dentro e che dialoga con l’altra parte della sua vita, quella che si realizza nel ritorno in Italia, a Ravenna prima e poi a Milano, dove Manuela inizia di fatto la sua attività espositiva.

Vallicelli non descrive la natura che la circonda, piuttosto racconta quella che la pervade da dentro. Guardando le sue opere ci si trova davanti a orizzonti capovolti, all’interno di forme fossili, fuori in uno spazio senza riferimenti, sotto un cielo pronto a squarciarsi.

“Dipingo con i colori della Terra l’organicità della vita, dove il mondo animale, minerale e vegetale si intersecano. Utilizzo un mio alfabeto e una frequenza dal suono senza tempo per scandire i movimenti geologici. La mia potrebbe essere definita una pittura di soglia, mi pongo in mezzo fra realismo e astrattismo. Le immagini nascono per effetto di una generazione spontanea e una respirazione consapevole in seguito a un dialogo fra il mio mondo interiore e la natura esterna, è un incontro fra l’inorganico e l’organico, fra il pensiero e la natura.”

ALTROVE
di Sabina Ghinassi

La storia, in Occidente, procede attraverso la ricerca del nuovo, costruisce e demolisce, fingendo una risolutezza immemore; in Oriente, al contrario, si procede per sedimentazioni; il passato resta con le sue polveri addensate, da quello si costruisce e si procede; in Occidente si esalta l’ individuo, in Oriente si abbracciano comunità, antenati, spiriti e sciamani. Il mondo della pittura di Vallicelli si pone sul confine liminale di questi due sentimenti del mondo. Li mette in equilibrio, accordandoli lieve e puntuale; li accoglie dentro di sé attraverso un gesto che si fa tocco grave e prezioso sulle cromie liquide e luminose; freme, si traveste da dramma, affonda nel caos in carezza dissolta; accelera, si ferma, oscilla tra una discesa incantata nel Maelström e un volo ad ali spiegate in mezzo a cirri e nembi. Dipinge un “altrove”.

Altrove è questo ciclo di opere: paesaggi pulviscolari e insieme acquei che travolgono e ammaliano come un canto di Sirene, lasciando affondare lo sguardo in un momento di genesi primordiale, di fini e inizi che coincidono e si prendono per mano e si rincorrono ridendo. L’artista mette in scena attimi di metamorfosi tra forma e non forma; intercetta fragili volute, profili increspati, graffi, insenature, materie soffici e aeree, albe e tramonti che si inseguono imbevendo di

luce il cielo, terre forse, dalla caducità molecolare, frammenti di meteore luminose mescolati a ricordi di quando era bambina. Sensucht: un preciso sentimento del mondo nella sua inafferrabilità e bellezza.

Qui lo spazio è fattuale e ipotetico, lontano da certezze ontologiche, instabile ed emulsivo, inafferrabile e, proprio per questo, perturbante e vicino al sublime. È soglia sulla quale sostare cercando di non farsi inghiottire, mantenendo un equilibrio precario, da funambolo coraggioso, lasciandosi ad un tempo penetrare da quella eternità metastorica che tutto sovrasta. Che annulla ogni limite e ne afferma la non esistenza. E Vallicelli segue la soglia con pennellate avvolgenti e vitali; accetta l’imprevisto (o finge di accettarlo), lo lascia addensarsi lieve e palpitante; è ad un tempo lenta e veloce, disciplinata e agerarchica; compone la sua sinfonia di mondi e cosmi probabili, di trasalimenti galattici, di aurore boreali e accadimenti simultanei. Accoglie l’assoluta incertezza di confini e di orizzonti dello sguardo, dà corpo a luoghi che non si possono ridurre né a una definizione razionale, né a uno sfruttamento funzionale. Sono completamente a tecnologici loro: non devono servire a nulla. Sono luoghi imprevedibili che partecipano dell’aria e dell’immateriale, fatti della stessa materia dei sogni. Vallicelli gioca, alle volte: dissemina indizi: cartografie raccolte e poi dimenticate, diventate Altrove. Un Altrove-entanglement sublime di terre e cieli, di luci e ombre: sono dune, montagne, insenature, flutti marini, deserti sottratti alla pesantezza letargica della materia. Paesaggi di materia psichica che diventano coscienza luminosa e ascendono ad altre dimensioni. 

Vallicelli annota il suo viaggio e, di quelle pagine indecifrabili, consegna al nostro sguardo una traccia di bellezza incantante pronta a dissolversi e a mutare, lasciando un’impronta dolcemente incandescente sul cuore.

Biografia breve

Manuela Vallicelli si è diplomata al Liceo Artistico e ha conseguito con lode il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Ha inoltre partecipato al progetto Erasmus, studiando presso la Facultad de Bellas Artes dell’Università di Barcellona. Dal 2000 ha iniziato la sua attività espositiva a Milano, partecipando a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, in gallerie tra Milano, Torino, Londra e Montecarlo. Ha preso parte alla V edizione della Fiera d’Arte di Pechino e ha realizzato un murale per la collezione permanente del Museo d’Arte Paolo Pini di Milano, collaborando anche con la Bottega di Arte Terapia del museo. È stata invitata agli “Incontri con l’artista” dalla Fondazione Bevilacqua La Masa al Palazzetto Tito di Venezia e ha esposto al MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna, in quanto vincitrice della 55ª edizione del Premio Marina di Ravenna. Nel 2020 ha illustrato il libro del Ravenna Festival Dolce color d’oriental zaffiro (Purgatorio I, v.13), realizzando la copertina e altre opere. Si occupa anche di video arte e ha realizzato diversi cortometraggi, tra cui il trailer “Finis Mundi”, dedicato a Jorge Luis Borges per il Museo della Masone di Franco Maria Ricci. Ha partecipato alla VI edizione della Biennale del Mosaico con il video “Costruttori del Passato. Ravenna”. In occasione del 700° anniversario della morte di Dante, ha realizzato il video “Suor Beatrice Alighieri, figlia di Dante”, proiettato nei chiostri francescani, e ha illustrato il gioco VianDante con 34 tavole dipinte su tela. 

COORDINATE MOSTRA:

Sede: BoA Spazio Arte, Via Barberia, 24/A – Bologna
Date: 29 marzo – 26 aprile 2025